Dalle Classi a ...Relazioni in Campo

Sono per la prima volta ospite in un centro per le classi di comunicazione e socializzazione.

Una volta spiegato il lavoro e gli obiettivi inizio a vedere i protagonisti di questa attività: cani e compagni umani.

Uno per volta entrano in campo e lascio che abbiano la possibilità di comportarsi come meglio credono, senza schemi mentali o protocolli da seguire. Mi piace vedere cane e umano nella libera espressione di sé e proprio per questo motivo evito di dare troppe indicazioni soprattutto a chi partecipa per la prima volta a questi seminari. I “nuovi” spesso brancolano nel buio, non sanno come devono comportarsi e proprio il fatto di non avere uno schema da seguire o un protocollo, fa emergere molto della parte sociale, emotiva e mentale. Si vedono tanti lati e dettagli della personalità che altrimenti rimarrebbero nascosti perché il contesto da affrontare non è semplice. In questa attività gran parte degli umani sono in campo ad osservare le interazioni e il proprietario in campo con il proprio cane svolge una parte attiva.

Il contesto non è semplice perché si rischia di cadere o temere il giudizio altrui e questo crea spesso imbarazzo nei partecipanti, nonostante per me sia fondamentale l’assenza di un “giusto e uno “sbagliato” in generale nella vita e in particolare nella relazione con il cane, oppure perché per molte persone, per un motivo o per l'altro, l'interazione del proprio cane con altri cani o persone crea tensione o stress.

Mi trovo dunque ad affrontare una nuova avventura ospite di questo centro.

I primi ad entrare in campo non parlano con i cani, restano fermi e fanno di tutto per evitare di influenzare in modo consapevole il comportamento del cane.

 

In modo consapevole dicevamo, perché spesso inconsapevolmente noi influenziamo il nostro cane non solo per la parte empatica e telepatica, ma anche in una visione totale della nostra esistenza.

Semplicemente il nostro modo di essere ha un peso sulla vita del nostro cane.

 

 

Quel giorno i primi compagni umani in campo con il cane, evitavano qualsiasi forma di contatto sociale e alla mia domanda “perché non parlate ai cani?” la risposta è stata “perché ci hanno insegnato che durante le classi di socializzazione non si parla ai cani”, oltre che rimanere fermi, non “intralciare i lavori”, non giocare, non esprimersi. Tutto ciò è innaturale e non rientra nella mia visione di attività con il cane in qualsiasi forma, a maggior ragione nel contesto sociale per eccellenza come quello che dovrebbe crearsi durante le classi di socializzazione.

Premesso che ogni persona, individuo, educatore o istruttore cinofilo, deve conservare una propria personalità e individualità (appunto) dentro e fuori la vita professionale attraverso la definizione di un approccio e modello di lavoro che sente appartenere alle proprie caratteristiche e percorso di vita oltre che di formazione, e che questo è il presupposto per affrontare qualsiasi dinamica, ho deciso di seguire una strada che sento mia ed esclusiva come è giusto che sia per ciascuno, passando da definire questo lavoro con il termine di “Relazioni in campo” invece del ben più comune “Classi di comunicazione e socializzazione”.

 

 Relazioni in campo è un percorso di crescita nel quale si può parlare al cane, si può giocare, ridere, piangere, commuoversi, affrontare argomenti spigolosi e profondi attraverso un approccio tecnico, guidato dalla mente, e un approccio spirituale, guidato dal sentire e dalle intuizioni. Per andare oltre l’apparenza e in profondità, seguendo il flusso naturale degli eventi.

 

 

Relazioni in campo si sviluppa da un modello di lavoro consolidato e appreso nella mia formazione tecnica professionale con Alexa Capra e che muta, si sviluppa e si consolida nel percorso Anima-Li dove, attraverso la guida di Elena Belotti, ho avuto la fortuna di affrontare dinamiche profonde riguardante le emozioni, la mente, la spiritualità.

Spiritualità…una parola che per molti è ancora un tabù, soprattutto quando l’ambito della discussione riguarda la cinofilia.

In realtà tutto ciò che ci circonda, le nostre azioni, i nostri pensieri ed emozioni, il nostro cane e noi stessi, sono costantemente a contatto con le leggi che regolano il tutto e che sono “spirituali” fino al midollo…manca solo la consapevolezza di tutto ciò e Relazioni in Campo si pone l’obiettivo di affrontare anche questi temi così difficili, profondi e incompresi per alzare il livello di coscienza che porta a vivere il cane nella sua interezza.

 

Federico Bettoni

02 agosto 2018