Corso Istruttori al Gentle Team di Asti, era il modulo sull’apprendimento, un’attività bellissima che oggi è una bella fetta del lavoro svolgo con i proprietari. Quel giorno toccava a me lavorare di fronte agli altri futuri istruttori, io e Blues (il mio pastore tedesco) dovevamo impostare una serie di comportamenti. Ero teso, la prestazione non fu delle migliori.
Ok, Blusino non è mai stato una cima nell’apprendimento, ma insieme abbiamo fatto diversi lavori e ce la siamo sempre cavata, quello che quel giorno ha influito su tutto il lavoro, è stato il mio stato emotivo. Blues è un cane estremamente empatico e come tanti pastori tedeschi passa la vita cercando di compiacermi e di essere sempre pronto a soddisfare qualsiasi mio desiderio.
“I cani hanno delle grandi capacità empatiche e riescono a sintonizzarsi in maniera profonda con il nostro essere”.
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Quel giorno, una volta terminato il lavoro, Alexa Capra, colei dalla quale prendo spunto per l’attività che faccio con i cani, nonché mia formatrice e istruttrice, mi dice: “Quando hai fatto scendere Blues dall’auto ti ha guardato e non ti ha riconosciuto dalla tua tensione, Blues per te è una scuola di vita e il lavoro da fare non è su di lui, è su di te, drammaticamente su di te”. Diverse volte mi sono ritrovato di fronte a questa situazione, alla consapevolezza di come la mia condizione emotiva, il mio quotidiano, il mio BenEssere, abbiano influenza nella relazione con i miei cani e quel giorno, piombò su di me l’ennesimo macigno.
“Ogni persona porta il suo macigno, tutti noi lo abbiamo anche se non lo vogliamo vedere o non lo vogliamo affrontare e a volte i cani servono a questo, a farcelo piombare “dolcemente” sulla testa per dirci che
è arrivato il momento di cambiare, di voltare pagina”.
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Tutto ciò accade con tutte le persone che vivono con un cane e chi decide di intraprendere questa strada, un percorso educativo con me o con chi ha la mia stessa impronta, deve entrare nell’ottica che il lavoro da fare è spesso faticoso e doloroso e non riguarda solo il cane. Ma quanto è difficile mettersi in gioco, quanto è costoso in termini emotivi, di impegno, consapevolezza, il cambiamento e l’accettazione di quella parte di noi che nel nostro cane si manifesta? Moltissimo! Per questa ragione non tutti sono pronti ad affrontare questa strada tumultuosa e in salita. Molti finiscono per cadere in metodologie di lavoro che non rispettano il BenEssere del cane, come l’inibizione o peggio la coercizione, finiscono con il delegare a uno strumento, che sia cibo, farmaci, collari a strangolo, il proprio ruolo nella relazione con il cane e con se stessi. Ma quando questa strada in salita viene imboccata e il cambiamento ci pone di fronte i primi piccoli successi, la percezione di aver migliorato la nostra vita e la vita di qualcuno che ci sta così a cuore, tutto cambia. La salita diventa una discesa e lungo la strada si aprono visioni di immensa gioia e amore, amore per se stessi e per il proprio cane. I macigni si dissolvono. Ogni piccolo successo è un grande successo perché è frutto di lealtà, fiducia, comprensione, amore per sé e per il proprio cane.
“Lealtà e onestà, sono due elementi che non possono mancare in una relazione”.
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Il primo passo per migliorare la vita con il proprio cane sia il senso di accettazione. Accettare il proprio cane come individuo in quanto tale e accettare sé stessi per come si è, senza aspettative, senza temere il giudizio altrui. Ho accettato Blues per come è. Ho fatto i conti con la sua aggressività, la sua forza e allo stesso tempo con le sue debolezze. Ho ammirato le sue qualità e gioito per ogni piccolo traguardo raggiunto insieme. Lui è il mio cane ed è una parte di me, una mia libera espressione.
Il mio cane mi insegna che spesso le risposte sono da ricercare dentro di noi, che tornare a casa ed assere accolto con code scodinzolanti e sorrisi ci fa sentire importanti, ci colloca nella posizione in cui ogni individuo dovrebbe essere. Nell'amare e nell'essere amati per come siamo, nella fiamma che si accende ad un loro sguardo, ad ogni tentativo di renderci felici. Il mio cane mi insegna che attraverso l'ascolto e l'empatia, il gioco, la gioia ho il potere di farlo stare meglio o bene.
I cani ci insegnano che siamo importanti, che la vita vale la pena di essere vissuta a pieno, in ogni sguardo, ogni parola, ogni passo, ogni respiro... nel qui e ora.
Federico Bettoni